Secondo la “Dichiarazione di Montreal” il turismo sociale è creatore di società, fattore di crescita economica, attore dell’assetto territoriale e dello sviluppo locale e partner nei programmi di sviluppo mondiale.
Di fatto si basa sul principio di sostenibilità sociale, ambientale ed economica e offre l’occasione di privilegiare i servizi alla persona, promuovere il rispetto delle diversità culturali dei paesi di accoglienza e dell’ambiente e di valorizzare il patrimonio di ogni realtà.
Oggi il turismo sociale attraversa un momento di grande evoluzione: non vuole più rappresentare esclusivamente il turismo dei soggetti più deboli o delle categorie socialmente svantaggiate ma rivolgersi a tutti i cittadini proponendo attività turistiche pianificate e organizzate, capaci di rispondere a esigenze di molti in una sorta di virtuoso rimando e co-creazione.
Il nuovo paradigma del turismo sociale ha, quindi, il fine di promuovere un turismo di qualità, non elitario, in un quadro ampio che considera sia componenti culturali sia organizzative.
Il Turismo sociale e l’accoglienza
Migrazioni e turismo sono fenomeni socio-economici estremamente caratteristici di questo nostro tempo: sono accomunati ad esempio dal coinvolgimento di notevoli flussi di persone che, con motivazioni profondamente diverse, si spostano, altrove, per brevi o lunghi periodi.
I territori destinatari di questi spostamenti sono spesso impreparati ad accogliere pressione e impatti sociali, economici e ambientali.
Cosa può contribuire a ridurre e risolvere, almeno in parte le criticità? Un’accoglienza gestita e affrontata in modo strategico, capace di rappresentare anche un’opportunità di rigenerazione territoriale.
A tale scopo è quindi auspicabile una strategia di diversificazione e bilanciamento dell’offerta turistica diretta ad attivare nuovi dispositivi di scambio tra le comunità “in transito” – turisti e migranti – e quella residente.
È quindi possibile lavorare sul modello ricettivo, sperimentando forme integrate di ospitalità che consentono anche di recuperare parte del patrimonio edilizio esistente, dare impulso ad un turismo più consapevole, definire nuove modalità di scambio culturale e fornire soluzioni e proposte che abbiano anche una missione sociale: ’ospitalità riservata a individue, famiglie, anziani, giovani, scolaresche, universitari, lavoratori, malati in regime di day hospital e loro accompagnatori e caregiver, gruppi e a tutti coloro che operano nel turismo sociale e comunitario.
In questo contesto nasce Casa a Colori a Padova un progetto che nel 2023 compie 20 anni e che è stato profondamente rivisto, anche con il contributo di HSL, nel corso degli ultimi anni alla luce delle evoluzioni delle tematiche che abbiamo illustrato in precedenza.
HSL Hospitality ha configurato un progetto strategico di sviluppo che ha portato alla riconfigurazione del modello operativo puntando sullo sviluppo ulteriore della integrazione tra turismo sociale e la risposta alle problematiche del disagio abitativo.
“Abbiamo supportato Casa a Colori con un progetto per la fase di avvio della gestione, dopo la ristrutturazione degli immobili – ha commentato Maurizio Costanzo, Senior Partner di HSL Hospitality – è stato un processo articolato e sfidante ma generoso di opportunità e visione. È essenziale definire strategie basate sull’accoglienza per ridurre le criticità e offrire soluzioni di rigenerazione territoriale capace di coinvolgere anche la popolazione residente e, in ultima analisi, dare impulso ad un turismo consapevole e a nuove forme di scambio culturale.”